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28/11/2016
La condanna della violenza sulle donne non dura un giorno. Presso il CSF EnAIP di Oleggio ci sono state in questi giorni e continueranno ad esserci, iniziative volte a sensibilizzare i ragazzi dei corsi di obbligo formativo sulla necessità di condannare in modo assoluto la violenza sulle donne; fisica, verbale, psicologica. Per fare questo l’atrio è stato allestito con immagini, foto e citazioni sul rispetto delle donne. Al centro un “albero spoglio della violenza" con riflessioni scritte dagli allievi/e della classe 2 Acconciatori. Venerdì 25 le classi sono state coinvolte in dibattiti e confronti con i loro docenti e invitati a seguire la proiezione del fim Malala, indossando un accessorio rosso o arancio.
Oggi, invece, i ragazzi hanno incontrato l’Assessore alla Pari Opportunità del Comune di Oleggio, Alessandra Balocco, e Guido Panfiglio, Presidente della Consulta Socio Culturale di Oleggio, che sono venuti a presentare il cortometraggio “Anche gli uomini di Oleggio dicono no alla violenza". 50 uomini della città, infatti, sindaco, assessori, musicisti, sportivi, baristi, macellai, studenti e molti altri ci hanno messo la faccia e hanno detto il loro no alla violenza. «La violenza è un fenomeno barbaro- ha detto Panfiglio- e la mia generazione ha fallito nel fermarlo. Di questo vi chiedo scusa e spero voi possiate essere migliori, possiate essere la generazione del cambiamento. Dovete essere capaci di cogliere il meglio delle persone che vi stanno vicine e costruire su quello la vostra persona». «Questo video è la voce degli uomini, quelli veri - ha commentato Balocco- è la voce di persone con estrazioni sociali e culturali diverse accomunati da un credo: il rispetto delle donne, senza se e senza ma». In aula magna due mazzi di rose rosse con una nera nel mezzo, simbolo delle donne che vivono il dramma della violenza, volute dalla referente della Pari Opportunità del CSf EnAIP di Oleggio, Claudia Vannucchi. «La violenza sulle donne – ha concluso Vannucchi- non solo non è normale, è aberrante, in una società che continua a definirsi civile. La violenza va fermata, va denunciata, perché il silenzio è terreno fertile nel quale prolifica e si diffonde».
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