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02/04/2020
Il mondo sta affrontando una crisi senza precedenti. La pandemia COVID-19 sta costringendo paese dopo paese ad attuare rigorose misure di distanze sociali per interrompere la catena di contagio e salvare vite. Per aiutare i paesi ad affrontare questa sfida senza precedenti e garantire che l'apprendimento continui a collegare individui e istituzioni, l’European Training Foundation ha lanciato una nuova iniziativa che si concentra su come i sistemi di istruzione e formazione, imprese, scuole, insegnanti, studenti e famiglie possano adattarsi alle sfide dell'insegnamento, imparando a distanza, spesso utilizzando tecnologia sconosciuta e non provata e sistemi e infrastrutture imperfetti.
All’interno di questa iniziativa ieri sono intervenuti in una diretta live Isabella del Vecchio, Responsabile Servizio Didattica e Pedagogia e Pari Opportunità di Enaip Piemonte e Davide Gelati, formatore di Enaip Grugliasco.
“Per garantire inclusione anche nella modalità della didattica a distanza, anche in una fase straordinaria come questa, è necessario prestare attenzione alle fasce più vulnerabili (disabili, migranti, giovani a rischio di abbandono scolastico, studenti con bisogni educativi speciali)- ha spiegato Del Vecchio- poiché esiste il rischio che la fatica dell’adattamento alla nuova modalità generi disuguaglianze proprio nei target più fragili. Il suggerimento ai colleghi europei è di prestare attenzione e assicurarsi di garantire uguaglianza nell’accesso all’apprendimento e nel rispetto dei bisogni formativi individuali.
Abbiamo attivato svariate modalità di contatto con i nostri allievi per fare in modo che nessuno resti indietro, dalle più formali piattaforme didattiche come Moodle, all’accesso alle suite Microsoft e Google, fino alle chat di WhatsApp, alle videochiamate e alle telefonate, proprio per arrivare a tutti/e.
Il supporto ai nostri allievi è organizzato su tre dimensioni principali:
RELAZIONALE: importanza del contatto umano ogni giorno. C’è un collegamento fra formatori tutor e allievi; le famiglie e gli allievi possono contare sulla nostra presenza e sul nostro supporto e possono raggiungerci;
DIDATTICO: continuità nello sviluppo di conoscenze e competenze. Garantito attraverso il trasferimento di metodologie già utilizzate in presenza, quali il cooperative learning o il sostegno anche nella modalità a distanza;
TECNOLOGICO: accesso agli strumenti didattici. Attraverso il supporto all’installazione e all’utilizzo di software ma anche orientato allo sviluppo di competenze digitali nei nostri studenti.
Suggeriamo pertanto ai nostri colleghi europei di utilizzare approcci flessibili e non unicamente basati sulla trasmissione di saperi. Noi siamo fortunati, in quanto possiamo disporre di numerosi profili professionali, oltre ai docenti, quali psicologi, counsellor ed educatori".
“A seguito della chiusura dei centri di formazione- aggiunge Gelati- abbiamo strutturato velocemente un modello pedagogico a distanza, trasferendo le principali metodologie che funzionavano in classe (cooperative learning), sfruttando la didattica on line con le suite di Google e di Microsoft e attivando un sistema di assistenza ad allievi, famiglie e docenti meno abili nell’utilizzo delle tecnologie; abbiamo inoltre creato una community di formatori che, in pochi giorni, ha revisionato materiale didattico adattandolo alla modalità a distanza e che si supporta vicendevolmente. Tutto questo ci ha permesso di shiftare on line in tempi brevi”.
Alla luce di questo emergono alcune riflessioni pedagogiche valevoli sia in presenza che a distanza:
Anche di fronte alle carenze tecnologiche è possibile trovare modalità per dialogare con i ragazzi, per rassicurarli, soprattutto in fasi così critiche della vita. E anche quando le famiglie sono assenti o non hanno gli strumenti per supportare i propri figli la scuola può e deve affiancarsi e compensare queste carenze, garantendo così agire educativo e successo formativo.
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