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20/02/2020
TORINO. Oltre 300 ragazzi del Piemonte, fra 15 e 29 anni, selezionati per il progetto OpenSpace proposto dalle agenzie formative CIOFS-FP Piemonte ed Enaip Piemonte e sostenuto con il contributo della Regione Piemonte, hanno dato vita a JobExpo, una mostra multimediale in cui i giovani hanno raccontato ai loro coetanei, in maniera interattiva e innovativa, il percorso di avvicinamento ad alcune professioni svolto durante OpenSpace.
La mostra JobExpo è stata illustrata ieri, mercoledì 19 febbraio, presso il grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino, all’interno dello spazio eventi di Piano35. Ad aprire la conferenza Suor Silvana Rasello, Presidente di CIOFS Piemonte, e Luca Sogno, Presidente di EnAIP Piemonte. Al tavolo dei relatori, moderati da Franco Chiaramonte, si sono alternati Lodovico Albert, Presidente Fondazione per la scuola Compagnia di San Paolo, Arturo Faggio, Direzione Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Piemonte, Matteo Faggioni, Presidente di Forma Piemonte, Piermario Viano, vice Presidente nazionale CENF OP, Paola Vacchina, Presidente associazione Forma Nazionale, Giulio Salerno, Professore ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico.
Al termine dell’incontro i protagonisti, gli esperti di politiche del lavoro e i rappresentanti delle Istituzioni presenti sono stati accolti dallo chef stellato Marco Sacco, titolare del ristorante Piano35, che ha dato la possibilità a un gruppo selezionato di studenti delle agenzie formative Enaip e CIOFS-FP Piemonte di preparare insieme a lui l’apericena. Per Enaip hanno partecipato ragazzi /e del corso di ristorazione di EnAIP Settimo e del corso di accoglienza di EnAIP Nichelino.
OpenSpace è un progetto di orientamento alle professioni in cui i partecipanti, guidati da operatori specializzati, da formatori del settore ed esperti, sono stati invitati a sperimentare tre “space” (JobSpace, DigitalSpace, SkillsSpace), luoghi nei quali poter aumentare la conoscenza di alcune professioni attraverso modalità interattive, deduttive e di osservazione diretta nei centri formativi e aziendali per comunicare, attraverso prodotti multimediali, quanto scoperto di nuovo e quanto approfondito. Si è partiti da domande come “Che cosa so di questa professione e che cosa mi piacerebbe scoprire?” per comprendere poi che cosa significhi svolgere un mestiere, avendo come obiettivo finale la costruzione di un racconto. Attraverso attività di osservazione e simulazione in laboratorio, interviste con esperti e visite in azienda, i giovani hanno avuto l’opportunità di acquisire maggiore conoscenza sul settore produttivo di riferimento, approfondendo la conoscenza del mestiere, dei contesti operativi e organizzativi, dei processi di lavoro e delle attrezzature necessarie. I giovani hanno poi creato per ciascuna occupazione la “Carta mestiere”, trasformandola in immagini e narrazioni da comunicare ai propri coetanei.
“Quello della narrazione è un tema molto importante in questo momento- ha spiegato Luca Sogno, Presidente di Enaip Piemonte. E’ necessario che quello che facciamo nelle nostre agenzie sia conosciuto e riconosciuto dall’opinione pubblica, per dare un senso della qualità e del bello che costruiamo ogni giorno. Insieme abbiamo costruito un sistema che è usato come esempio e come modello anche al di fuori della Regione Piemonte.”
“All’interno di un mondo in continuo cambiamento, dove anche i mestieri della formazione professionale si evolvono e necessitano di nuove skills, abbiamo voluto realizzare questo progetto, che si sposa con l’obiettivo di avvicinarsi e raccontarsi ai giovani. Oggi essere capaci di orientarsi nel mondo del lavoro deve diventare infatti una nuova competenza da acquisire.” ha aggiunto Matteo Faggioni, Presidente di Forma Piemonte.
Paola Vacchina, Presidente di Forma Nazionale ha invece sottolineato come attualmente “il 29.9% di chi lavora è occupato nei mestieri della formazione professionale: un dato che mostra come anche essi contribuiscano alla ricchezza del nostro paese, nonostante spesso sembra non ci sia il bisogno di investire in questi settori. Sono invece necessari una nuova governance nazionale in questo campo e una sempre più stretta collaborazione tra istituzioni e territorio, per continuare a formare professionisti preparati e per evitare un miss-match tra le richieste delle aziende e le risorse umane a disposizione.”
“Oggi attraverso i servizi di orientamento - ha concluso Suor Silvana Rasello -siamo in grado di rivolgerci direttamente alla persona, per analizzare i suoi bisogni ma anche per capire come valorizzare le sue potenzialità. Abbiamo costruito il progetto per dare spessore ai nostri mestieri, ma anche per raccontarli e rileggerli dal punto di vista dei giovani, così che diventasse uno strumento adatto a loro, che parlasse il loro linguaggio” -
I giovani hanno sviluppato competenze di cittadinanza digitale e acquisito linguaggi per l’espressione di sé e delle proprie idee con forte impatto comunicativo. Attraverso laboratori di familiarizzazione e utilizzo di strumenti di ripresa fotografica e video in contesti laboratoriali e aziendali, i giovani hanno avuto l’opportunità di sviluppare una maggiore consapevolezza nell’uso dei dispositivi digitali e dei social media, hanno acquisito la conoscenza di tecniche e linguaggi, hanno sviluppato competenze di base per la creazione di immagini di qualità, sperimentandosi nella realizzazione di un’intervista con riprese fotografiche e video.
Le attività proposte hanno, inoltre, contribuito a rinforzare in loro le Soft Skill, che rappresentano le risorse maggiormente ricercate nel mondo del lavoro: problemsolving, creatività, teamwork, comunicazione, gestione dei conflitti e leadership. Le modalità utilizzate per giungere alla consapevolezza delle Soft Skill da rafforzare sono state individuate per coinvolgere attivamente i giovani partecipanti: sfide individuali con problemi pratici o teorici da risolvere, attività creative e ludiche, giochi di improvvisazione teatrale, esperienze sensoriali, espressione corporea e attività di gruppo per sviluppare maggiore cognizione del proprio modo di relazionarsi con gli altri, delle proprie motivazioni, delle proprie inclinazioni, del modo affrontare la leadership e di gestire i conflitti. Questo ha creato più disinvoltura nel rapporto con gli altri e nel lavoro di squadra, oltre a migliorare la capacità di trovare soluzioni creative e di comunicare con gli altri. Obiettivi trasversali del progetto erano migliorare la capacità di pianificazione e organizzazione del lavoro, di distribuzione e rispetto dei ruoli assegnati.
Autore: En.A.I.P. Piemonte
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