L'EnAIP al piano di sopra. Lettera di una mamma

"Siete entrati in casa nostra e avete saputo aiutare mia figlia"

La pandemia ha messo in difficoltà tutti ma ancor più i soggetti fragili e le loro famiglie. Questa è la bellissima lettera scritta da Sabrina, mamma di Alessia, studentessa del corso Prelavorativo di Enaip Biella

“Da quando il "corona" é entrato nelle nostre vite, tutto è cambiato. Mia figlia Ale è molto abitudinaria e un semplice cambio di programma provoca in lei uno stato di agitazione e di ansia, che spesso sono incomprensibili e difficili da gestire. È quello che è capitato in questo periodo. Dall'iniziale entusiasmo di una vacanza prolungata, a paura, paranoia e tic nervosi, quando la situazione ha cominciato a prolungarsi. Io a casa con il telelavoro e lei da gestire nei compiti. Sì, perché purtroppo non è possibile lasciarla da sola, sia perché non conosce l'ora, sia perché ha bisogno che qualcuno fisicamente le stia sempre accanto. Sono state settimane dure. Ale, lavoro, cucinare, la casa. Tutto da sola. AIUTO!

Poi finalmente l'arrivo delle videolezioni, che mi hanno letteralmente salvata dandomi la possibilità di respirare e di stare più tranquilla. Dopo le prime volte, dove Ale ha avuto un po' di smarrimento e paura, finalmente ha imparato a gestirsi in semi autonomia a stare da sola nella sua camera (cosa che prima era praticamente impensabile perché c’era l'uomo nero).

Enaip è entrato a casa nostra e adesso siete diventati "quelli del piano di sopra", perché quando prende il PC sotto braccio e sale le scale, anche se manca ancora 1un'ora alla lezione, mi dice: "Vado su, così la Dona (tutor) mi vede per prima e magari parliamo un po'. E io sono tranquilla, perché so che è a casa, al sicuro, al piano di sopra, con Voi. Cosa dire?

Grazie per aver cercato di capire mia figlia, per aver compreso le sue ostilità dovute alle sue paure ed alla consapevolezza dei suoi limiti, il suo carattere bizzarro, ma in contemporanea la sua voglia di farsi volere bene e soprattutto di essere accettata.
Grazie per il supporto che date alle famiglie e ai ragazzi che, anche se solo virtualmente, stanno tenendo un filo con la realtà.
Grazie per il tempo dedicato e per i sacrifici che, tutti insieme, stiamo facendo, sperando in un nuovo anno scolastico vero e non virtuale”.

Sabrina