Progetto love Food: un’esperienza di solidarietà

Sabato 21 maggio si è concluso il progetto Love Food, che ha coinvolto, per il secondo anno consecutivo, allievi e allieve di EnAIP Settimo Settore del corso di cucina: grazie a Love Food i futuri chef hanno preparato oltre 1.800 pasti a beneficio di famiglie in povertà alimentare della città, utilizzando le eccedenze alimentari dei supermercati della zona.

La giornata conclusiva di sabato è stata una festa, organizzata presso il salone della parrocchia San Vincenzo de’ Paoli, ospitati dal parroco don Antonio Bortone e accolti dall'ideatore del progetto, coordinatore della Caritas locale, Pasquale dell’Aquila.

In quest’occasione gli studenti del secondo e terzo anno del corso di ristorazione si sono cimentati in cucina: sotto la supervisione dei tre chef Stefano Cravero, Alessandro Barbesino e Stefano Diceglia hanno realizzato un menù prelibato per 124 persone.

Tra gli ospiti della serata c’erano i volontari del progetto, l’Amministrazione Comunale, rappresentata dalla sindaca Elena Piastra e dall’Assessora all’istruzione Alessandra Girard, i rappresentanti del Rotary, il direttore generale di Enaip Piemonte, Sergio Pugliano, e il Direttore della sede di Settimo, Ezio Bertolotto, oltre ai rappresentanti della Caritas, del Banco Alimentare, di Artigianidimisericordia, di Peaquin e di Casa Betania: tutti si sono detti soddisfatti dell’iniziativa, e molto contenti di poter finalmente condividere una cena, per la prima volta dopo due anni, insieme ai beneficiari del progetto.

Un’emozione e un risultato che, agli esordi di Love Food, pareva difficilmente raggiungibile. L’allegria, la convivialità, il clima disteso e sereno, hanno reso la serata magica.

Con Love Food studenti e studentesse di EnAIP si sono potuti mettere in gioco in un progetto arricchente non solo dal punto di vista professionale, ma soprattutto umano; un'esperienza che ha permesso loro di incontrare e lavorare per realtà spesso sommerse, che però necessitano dell'aiuto, della comprensione e della solidarietà del contesto sociale in cui vivono. Nel loro piccolo si sono sentiti utili e hanno utilizzato tempo ed energia per un progetto costruttivo, che li ha resi migliori e più consapevoli.

Grazie a tutti coloro che hanno creduto in Love Food e che, con grande generosità, lo hanno reso possibile.