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23/05/2023
Salma Benabba, Aurora Mazza, Greta Piccolo, Sofia Vario, studentesse di turismo di Enaip Torino, insieme alla docente Maria Pia Chevalley sono state premiate ieri al Salone del Libro per aver vinto la 42* Edizione del Progetto di Storia contemporanea, promosso dal Comitato della Regione Piemonte sull’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana. Il loro progetto si chiama M.A.N.O e ha per tema le ricorrenze della Marcia su Roma e, in particolare la strage di Torino del 1922.
«Abbiamo deciso di concentrare l’attenzione su una “zona periferica” della città- spiegano- ovvero i fatti accaduti in Borgo Vittoria. Il nostro desiderio è quello di valorizzare il tentativo di tenuta che alcuni gruppi hanno dimostrato nell’opporsi al fascismo, per tener fede a un ideale e perché intravidero nell’affermazione del fascismo il rischio di revisione dei diritti faticosamente acquisiti e del loro senso di comunità».
«Il nostro progetto è quello di realizzare un’installazione pubblica, dal titolo M.A.N.O. (Mind about new organ). L’idea ci è venuta dall’analisi dell’opera L.O.V.E. (Libertà, Odio, Vendetta, Eternità), comunemente nota come Il Dito, una scultura dell'artista Maurizio Cattelan, collocata fronte a palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano. L’aspetto che ci ha colpite di quest’opera è stata la curiosità che ha suscitato. Il fine ultimo del nostro lavoro è lo stesso: sollecitare l’attenzione di tutte e tutti. La nostra opera sarebbe, infatti, molto visibile e permetterebbe di dialogare con la storia, di vedere e rivedere fatti e concetti, “inciampando” in un segno tangibile”».
Sulla M.A.N.O, infatti, le ragazze immaginano l’inserimento di 6 QR-code, che portano a schede/documenti, creati analizzando fonti e materiali storici, scritti e iconografici, che consentono di fruirne i contenuti in loco o altrove, utilizzando il proprio device.
«Abbiamo deciso di associare alla ricostruzione di fatti e vicende sulla violenza fascista, la produzione di un “segno” che incida sul territorio della nostra circoscrizione, la V, perché pensiamo ci sia bisogno di tangibilità, di toccare con mano, di accompagnare le forme di speculazione e le idee con la concretezza dei sensi. Altra suggestione che ci ha quasi ossessionate è stata l’idea del Totem: di un oggetto intorno al quale in origine si concentravano forme di sacralità, intorno al quale i membri della comunità ritrovavano sé stessi e i propri valori. M.A.N.O vuol essere anche un po’ questo».
Il luogo su cui le ragazze vorrebbero sorgesse è un luogo iconico, dove sorgeva l’epica Casa del Popolo di Borgo Vittoria, nello spazio tra via Giachino e l’angolo di via Orvieto. Qui c’era un’altra opera d’arte fino a poco tempo fa, divelta da un’auto: “Ti aspetto sveglio”. In quel vuoto, vorrebbero collocare l’installazione per creare contaminazione: un “link” tra la Storia (con la S maiuscola) e la storia, quella dei manuali e quella che ha coinvolto la gente comune, “il quartiere” e farne momento di meditazione, di riflessione. Immaginano anche tour della memoria che possano partire da lì e continuare in una passeggiata storica lungo le tappe della violenza squadrista.
«Dare vita al prodotto non è stato facile: abbiamo dovuto raccogliere le idee e cercare di svilupparle concretamente, puntando sul lavoro di squadra e la collaborazione costante. Ci siamo cimentate nella realizzazione manuale dei bozzetti e nella ricerca quanto più attiva e dinamica di spunti e immagini. Il lavoro è stato condotto soprattutto nelle ore pomeridiane extrascolastiche, progettando sia insieme sia individualmente, sia completando a casa i nostri “pezzi” e scambiandoceli per la rilettura con la docente, con la quale in aula abbiamo ritagliato degli spazi per ottimizzare i contenuti e la forma».
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