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07/06/2019
Enaip Piemonte si è posto in questi anni in un’ottica di attivazione delle forme più avanzate di condivisione della costruzione di un’Europa dei popoli. Un’Europa che sia la loro espressione diretta e in cui essi riconoscano, come unità nella diversità, che deve diventare oggetto di conoscenza e di condivisione razionale, soprattutto in riferimento alle nuove e future generazioni.
In un momento cruciale, quindi, in cui il progetto di Europa unita non è un sogno proibito, i formatori sono chiamati ad esercitare un atto di responsabilità intellettuale e morale. Da qui nasce un processo di apprendimento riformato e rinnovato, come luogo di istruzione qualificata e di educazione valoriale, volto alla costruzione di cittadini europei.
Cerchiamo di capirne di più con Piera Monni, HR di EnAIP Piemonte, in un'intervista in viaggio da Torino ad Asti.
«Uno degli obiettivi di Erasmus+ consiste nell’incrementare la qualità della Mobilità nell’ambito dell’istruzione e della formazione professionale e nel sostenere l’internazionalizzazione delle organizzazioni attive nel campo VET. Obiettivi in cui Enaip crede da sempre e che persegue anche grazie anche alla Carta della mobilità».
Ma parliamo di numeri.
La carta della Mobilità si è tradotta per EnAIP Piemonte nel Progetto SKIP (ottobre 2017 – maggio 2019), nel quale sono partiti 76 operatori. A seguire il Progetto SKIP 2 (ottobre 2018 – maggio 2020) , con il quale sono andati all’estero 70 operatori, altri 12 partiranno a luglio e altri 24 tra ottobre e novembre 2019. Nel frattempo è già stato presentato SKIP 3, che è in attesa di approvazione.
Perché è importante la mobilità degli operatori della formazione?
«Perché fare un’esperienza formativa all’estero migliora conoscenze e competenze personali, permette di confrontarsi con nuove realtà e sviluppa la capacità di determinare cambiamenti in termini di modernizzazione e apertura internazionale all’interno dell’azienda. Nel caso dei nostri operatori la mobilità è stata importante per una miglior comprensione delle interconnessioni esistenti tra formazione professionale e mercato del lavoro, per studiare modelli organizzativi e didattici di eccellenza e vedere esperienze significative per la promozione dell’inclusione sociale e lavorativa. Non ultimo abbiamo riscontrato in chi ha partecipato ad un aumento di motivazione e di soddisfazione nel proprio lavoro quotidiano, fattore determinante nello sviluppo delle risorse umane di un’azienda».
Qual è dunque il potenziale impatto della mobilità sull’organizzazione?
«Abbiamo riscontrato un rafforzamento della capacità di impegnarsi in progettazioni più complesse, con il potenziamento dei partenariati internazionali, e un rafforzamento dell’offerta di servizi formativi/orientativi/al lavoro in dimensione europea, in grado di aumentare il livello di occupabilità degli utenti, in linea con le sfide della società del futuro e di un mercato flessibile ed europeo. Non ultimo una maggiore diffusione all’interno dell’organizzazione della consapevolezza della centralità della mobilità, volta a garantire la realizzazione di una crescita economica sostenibile e insieme di una maggiore coesione sociale. A livello pratico, ciò si tradurrà in innovazione delle metodologie didattiche a favore dell'apprendimento di hard skills e soft skills in chiave europea».
E per il futuro?
«A favore della sinergia tra didattica e internazionalizzazione, EnAIP Piemonte per i prossimi cinque anni mette in programma il coinvolgimento stabile delle proprie risorse umane in iniziative di portata transnazionale: l’impegno dell’ente è di far sì che sui circa 350 dipendenti almeno il 25% del personale venga coinvolto in iniziative di scambio, visite di studio, formazione transnazionale, per aumentare la capacità di adeguare la progettazione e l’erogazione dei contenuti formativi e i metodi di insegnamento alle sfide della società della conoscenza e della globalizzazione, per promuovere innovazione e creatività, elaborare e sostenere strategie di apprendimento innovative, sviluppare progetti e attività didattiche in un’ottica di internazionalizzazione».
Autore: En.A.I.P. Piemonte
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